Gli amici scrittori

Alda Merini, Destinati a morire (1980)

«Alda Merini ha sempre vissuto in una grande favola, senza accorgersi che era vera. Così ha potuto giungere alla frantumazione di se stessa in una sorprendente quantità di io sempre più scatenati, di esseri femminili con ognuno dei quali di volta in volta si sdoppiava. Poi di tanto in tanto come una fenice bruciava e risorgeva nuova dalle ceneri. L’ho seguita da vicino e da lontano per quasi mezzo secolo» (Ombre dal Fondo, pp. 125-126). Per lei Maria Corti è stata certo «insigne maestra» (come leggiamo in questa dedica di Destinati a morire, Poggibonsi, Lalli, 1980), ma soprattutto amica di una vita, sempre presente e soccorrevole.