I luoghi della narratrice
Nell’officina dell’Ora di tutti (1962)
Tra i materiali autografi conservati nella Fondazione Corti, un foglietto con la piantina della città e, nel verso, alcuni appunti sull’onomastica dei personaggi.
La presenza di inserti iconici – schizzi, disegni, mappe – a quel che emerge da una prima ricognizione sulle carte della Corti non è frequente né gratuito. Lo stesso fenomeno, abituale invece nei manoscritti di altri scrittori, aveva attirato l’attenzione della studiosa dei processi inventivi: «c’è insomma in tutti questi disegni di poeti e prosatori il richiamo all’impossibilità di dare subito un nome a sensazioni che si depongono sulla carta in innumerevoli strati e portano a momenti magari remoti, ma indissolubilmente legati alle pagine di poesia e di prosa» (Ombre dal Fondo, p. 121).