Gli amici scrittori

Umberto Eco, biglietto di dedica del Nome della rosa (1980) e lettera sul Pendolo di Foucault (1988)

La consuetudine con Umberto Eco risale almeno agli anni Sessanta, per poi intensificarsi nel periodo di attività della rivista «Alfabeta». Nel biglietto di dedica del Nome della rosa è riportata una citazione dal Cantico dei cantici, forse un omaggio affettuosamente ironico alla vitalità e allo spirito battagliero della destinataria. La lettera del 30 settembre 1988, invece, svela aspetti del congegno narrativo del Pendolo di Foucault, il secondo attesissimo romanzo che sarebbe uscito di lì a poco e che Maria aveva letto in anteprima. La Corti si ricorderà delle confidenze dell’amico scrittore in una lunga recensione sull’«Indice dei libri» (I giochi del Piano, n. 10, dicembre 1988): «lo schema temporale del Pendolo ebbe a modello nel passaggio dalla fabula all’intreccio il racconto Sylvie di Nerval (Eco stesso mi suggerì l’interessante dato a commento di una mia citazione di Nerval come fonte)».