Milano. Infanzia e studi

Pagina di appunti dal corso di Banfi su Umano troppo umano di Nietzsche

«Allora Nietzsche era pochissimo noto in Italia e il suo pensiero agiva su noi studenti come una piccola bomba a orologeria. Era insieme trasgressivo e originalissimo. Mentre nelle Università italiane dominava la linea Croce-Gentile e il modernismo, Banfi ci apriva le porte del mondo d’Oltralpe, Husserl, la fenomenologia, Simmel, l’antidogmatismo, il senso problematico dei valori» (Dialogo in pubblico, p. 29). Dagli appunti della giovane allieva si coglie il tentativo banfiano di ‘defascistizzare’ Nietzsche, sottraendo la teoria del superuomo a letture politiche strumentali («il superuomo è tutta l’umanità trasformata, non è l’uno contro i molti»). Già nel 1933-34 la Corti, iscritta a Lettere, aveva seguito un corso nicciano di Storia della filosofia, insieme a Luciano Anceschi, Antonia Pozzi, Vittorio Sereni.