L’insegnamento universitario
Lettera di Gianfranco Contini (Firenze, 13 maggio 1966)
Il 5 maggio del 1966 si era riunita la commissione ministeriale incaricata di valutare i titoli di Maria Corti per la conferma nel ruolo di ordinario. Della «brigatella», facevano parte, oltre a Contini, anche Alfredo Schiaffini e Silvio Pellegrini. Il giudizio steso da Contini – «l’essudato» – sottolinea in particolare, nel profilo della studiosa, la felice coesistenza di antico e moderno: «La Corti contempera pertanto in modo assai soddisfacente l’esplorazione archivistica, con adeguate interpretazioni della disciplina e la coscienza della lingua letteraria attuale come strumento espressivo nuovo» («Bollettino Ufficiale della Pubblica Istruzione, parte II, Atti amministrativi», n. 39, 29 settembre 1966, p. 4993). Nelle righe finali della lettera si fa cenno all’articolo sui rapporti tra Sannazaro e Leopardi, appena pubblicato dalla rivista «Paragone».
Il 1966 è un anno particolarmente fecondo: se la studiosa partecipa alla fondazione della rivista «Strumenti critici», la narratrice fa uscire da Mondadori Il ballo dei sapienti, ispirato agli anni di insegnamento al Liceo Beccaria di Milano.