Il dibattito culturale
Parola di rock, «Alfabeta», n. 34, marzo 1982
L’articolo sugli Skiantos, gruppo rock ‘demenziale’ della scena bolognese degli anni Settanta, è uno dei primi lavori accademici sulla lingua dei testi di canzone, un terreno di indagine allora del tutto pionieristico. L’unico precedente di rilievo era quello del linguista Tullio De Mauro, che si era occupato della lingua dei cantautori in un volume collettivo dell’editore di punta della contestazione giovanile (C’era una volta una gatta. Cantautori degli anni sessanta, Roma, Savelli, 1977). Il primo incontro di Maria Corti con gli Skiantos risale all’ottobre del 1978. Siamo al teatro dei Filodrammatici di Piacenza, durante un convegno della Cooperativa scrittori, piccola realtà editoriale ‘alternativa’ vicina al Gruppo 63: «mentre mi trovavo con alcuni ricercatori e giovani colleghi nel teatro, dove sul palcoscenico Balestrini recitava Le ballate della signorina Richmond […] cominciarono a piovermi sulla testa foglie di lattuga dal loggione e a piovere sulla testa di tutti coloro che sedevano come me in platea, mentre sul palcoscenico arrivavano di sbieco anche carote, meno gradevoli a riceversi in testa. Seppi poi che l’iniziativa, vagamente goliardica, era stata degli Skiantos» (Dialogo in pubblico, p. 146; e Maria Corti era citata anche nel resoconto divertito e pungente di Giampaolo Dossena: Sotto il punk la capra camp, in «L’Espresso», 12 novembre 1978).